Sento dalla TV e poi leggo sulla stampa locale che il Sindaco Variati dichiara (Vicenza Più): “Ringrazio i cittadini per la pazienza che hanno portato in queste settimane. Mi scuso per i disagi patiti in particolare nelle ore di punta. Ma questo lavoro andava fatto per la sicurezza di tutti. E ciò è risultato ancora più chiaro quando, una volta smontata la struttura, è emerso quanto fosse profondamente e pericolosamente erosa. Quando succedono i disastri ci si chiede perché non si è intervenuti prima. Noi scegliamo la prevenzione”.
Non accade spesso che un Primo Cittadino chieda scusa alla sua città ma, in questo caso le scuse del sindaco hanno più la dimensione di modo di dire, quasi salottiero, piuttosto che della ammissione di aver fatto, non personalmente evidentemente, ma la struttura di governo e operativa della Amministrazione, degli errori o, per lo meno, delle sottovalutazioni accompagnate da improvvisazione. Cosa questa che può apparire in contrasto con l’insieme dei 108 cantieri messi in piedi in tre mesi ma che invece proprio questo numero notevole di opere eseguite in tempi strettissimi ne è la prova. La parole del sindaco erano relative al Ponte dei Marmi, quindi uno specifico cantiere, ma se si osserva l’insieme si deve far mente al fatto che l’Amministrazione Variati è al governo della città da oltre 8 anni. Si accenna possibili disastri e che proprio Ponte dei Marmi aveva la struttura “profondamente e pericolosamente erosa”.
Questa erosione profonda e pericolosa non avviene in pochi mesi, ma ci vogliono anni. Ma in questi anni non era stata presa alcuni iniziativa per mettere in sicurezza il ponte. Si parla spesso di programmazione, ma imporre alla città 108 cantieri, dedicati alla viabilità, in 90 giorni bisogna ammettere che gli uffici tecnici, non hanno saputo ne valutare ne programmare gli interventi in modo razionale e quindi anche gli assessori preposti non li hanno sufficientemente sollecitati affinché lo facessero. Torno all’esempio del ponte, che è un oggetto emblematico in tutta questa vicenda. In corso d’opera si trova che “la struttura di sostegno e collegamento del parapetto e soprattutto i supporti a mensola della passerella a monte, ancorati alla struttura muraria del ponte, sono risultati profondamente ammalorati, tanto da non garantire più la sicurezza generale dell’infrastruttura. Ciò ha comportato la necessità di ordinare, attendere e posare una nuova struttura, mentre la scoperta di fondazioni e pali in legno non previsti hanno richiesto interventi di carotaggio aggiuntivi”.
L’assessore alla cura urbana Cristina Balbi parla di “gravi imprevisti”- Non vi è dubbio che siano stati gravi ma proprio per questo i tecnici dovevano comprenderlo ben prima di iniziare i lavori, almeno nel momento della progettazione dell’intervento, che sicuramente deve essere stata preceduta da sopraluoghi, analisi, ispezioni, carotaggi ecc.. Quanto è avvenuto invece cioè non è per niente “prevenzione”, direi che si può definire esattamente al contrario imprudenza e forse anche indifferenza. E di questo , a mio parere, l’Amministrazione dovrebbe scusarsi con la cittadinanza. Per anni quindi l’utente della strada, pedone, ciclista, automobilista, ha superato, fortunatamente indenne, il ponte ma sempre a rischio di incorrere in qualche grosso guaio. Non mi sembra cosa di poco conto.