Bisogna ammettere che Vicenza Piu’, a volte, riesce a stupire. Cosa questa non facile di questi tempi e considerando il quadro generale della informazione che opera in Vicenza.
Trovo un articolo con un titolo che attira la mia attenzione “Matrimoni civili, Comune di Vicenza chiede uso gratuito ville, palazzi e parchi privati”. Subito ti viene da applaudire per quella che appare essere una iniziativa diretta a fornire alle coppie di sposi degli spazi belli e suggestivi per un giorno particolare, praticamente gratis. Quindi anche a diposizione di chi non possiede grandi mezzi finanziari. Bello. Proseguendo nella lettura la faccenda viene ancor meglio illustrata. Anzitutto è stato pubblicato un avviso pubblico” esplorativo”; se si trova l’accordo con il privato questo durerà tre anni; i locali “dovranno possedere i requisiti di idoneità, agibilità e sicurezza e potranno essere utilizzati dall'amministrazione comunale nei giorni e orari necessari allo svolgimento delle attività relative alla celebrazione: giorni ed orari saranno concordati dai futuri sposi direttamente con l'ufficio di stato civile. Per verificare l'idoneità dei locali il personale comunale effettuerà un sopralluogo”. Giusto, anzi giustissimo. E ancora “La concessione in comodato d'uso gratuito non prevede il pagamento di alcuna spesa da parte dell'amministrazione comunale. La giunta, successivamente alla definizione delle sedi individuate, fisserà le tariffe che i nubendi dovranno versare agli uffici comunali”.
Qui, evidentemente, cade l’asino. Avevamo già letto della scelta della Amministrazione, di promuovere matrimoni in sedi particolarmente gradevoli e che era stata di già definita la scaletta dei costi per gli sposi, ma si trattava di spazi comunque di proprietà pubblica, vedi basilica Palladiana, Palazzo Chiericati e altro ancora. Tanto per memoria, stando a quanto scrive il Corriere del Veneto, ad esempio, sposarsi nei giardini dell’Olimpico o a Villa Guiccioli costa 1000 euro, mentre per farlo sulla terrazza della Basilica il prezzo sale a 2000 euro, tant’è che mentre in Sala Stucchi, gratuita, i matrimoni sono stati, quest’anno 149, in Basilica sono solo due le coppie che hanno pronunciato il fatidico si. Ma in questo caso l’amministrazione punta a far cassa sulla proprietà privata messa, eventualmente, generosamente e gratuitamente a disposizione dai proprietari.
L’Assessore dott. Filippo Zanetti addirittura se ne vanta dichiarando "Vicenza è uno dei pochi comuni d'Italia a dare l'opportunità di celebrare i matrimoni civili in sedi diverse da quelle di proprietà comunale. Dopo aver autorizzato la celebrazione, oltre che nella sede istituzionale di sala Stucchi a palazzo Trissino, anche in Basilica palladiana, a palazzo Chiericati, nel giardino del Teatro Olimpico e in villa Guiccioli, abbiamo valutato di dare l'opportunità ai futuri sposi di scegliere anche tra location private di particolare pregio: per questo mi auguro che ci sia una buona risposta all'avviso. Vicenza, territorio ricco di bellezze architettoniche, diventerà sempre più un luogo ideale per coronare una storia d'amore con le nozze". Addirittura le parole dell’Assessore Zanetti fanno commuovere. Suscitano tenerezza. Pare roba da libro Cuore. Raggiunge un livello di ingenua freschezza che sa di delicatezza, esprime sensibilità. Peccato che ai “nubendi” rimanga il conto da pagare. Alla Amministrazione si intende. Di “furbetti” a Vicenza ve ne sono di vario genere.