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Il PD e l’ospitalità

di Mario Giulianati
10 settembre 2016

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Interventi

In un comunicato del PD provinciale, firmato da Giulia Andrian, Referente Forum Immigrazione, e Veronica Cecconato, Segretaria Provinciale, rilevo una dichiarazione che mi pone un interrogativo.

distribuzione paese (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Scrivono le due dirigenti del PD “Ma quello che lascia stupefatti è l'assenza totale di profughi in ben 66 comuni della Provincia, alcuni anche piuttosto grandi. Allora riteniamo che la parola emergenza non sia usata correttamente, ma il termine corretto sia mancanza di collaborazione con la prefettura da parte di molte amministrazioni”. Quello che, al contrario mi lascia stupefatto è l’assenza di un autentico progetto riguardante questa situazione di emergenza, che tenga conto degli equilibri, indispensabile elemento per non generare ulteriori problemi, cosa che si verifica quotidianamente, tra gli immigrati/profughi/esuli ecc, e le popolazioni locali. Un progetto che non può essere fatto e imposto localmente ma che deve essere frutto di una analisi, corretta e non “di pancia” a livello nazionale e internazionale. Cioè europeo. Cosa che fino ad ora non pare proprio esserci stata. Mi rendo conto che la dirigenza locale del PD non può discostarsi da quanto proviene dal Governo ma la verità è che ormai le prefetture si occupano esclusivamente, o quasi, di questa faccenda che pare essere diventata il motivo per la loro esistenza. Ad esempio qui da noi della crisi economica, delle difficoltà, enormi, del mondo del lavoro, del disastro delle banche che ha generato migliaia e migliaia di piccole o meno piccole disgrazie sia familiari che aziendali, la prefettura non mi risulta abbia detto qualche cosa e, soprattutto, fatto qualche cosa. Eppure questa è una emergenza che nessun comune, o meglio nessun sindaco nega. Continua il comunicato PD dichiarando “Si tratta di sindaci e maggioranze che per ragioni di mero consenso politico vengono meno ai loro doveri istituzionali e prima ancora all'imperativo morale di aiutare chi fugge da guerre, insicurezza e miseria”.

immigrati (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Il primo dovere istituzionale di un sindaco è quello di garantire la sicurezza della propria comunità. Sull’imperativo morale di aiutare chi fugge dalla guerra non ci piove, ma prima è indispensabile sapere chi fugge dalla guerra e chi entra clandestinamente nel nostro Paese per altri motivi. E questo dovrebbe essere imperativo per il Ministro Alfano e i suoi rappresentanti nelle Provincie. Concludono le dirigenti del PD “A nostro avviso però il prefetto non dovrebbe continuare ad appoggiarsi solo sugli amministratori più responsabili, ma cominciare ad imporsi con quegli amministratori che fin qui hanno cavalcato e alimentato il rigurgito razzista (in Veneto più forte che in altre regioni), hanno dimostrato poco senso delle istituzioni, e una visione localista in cui è evidente la miopia politica e l'inadeguatezza ad amministrare”. Sono atteggiamenti forti e scarsamente coniugabili con i valori democratici. I prefetti facciano conoscere con la massima chiarezza e con decisione come stanno veramente le cose nelle provincie al signor ministro, numeri compresi sia di quanti sono ospitati e di quanti sono divenuti “fantasmi” e forse il Ministro Alfano si deciderà a mettere mano a un vero progetto.

 

nr. 31 anno XXI del 10 settembre 2016

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