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A permuta avvenuta ci si è subito posti l'interrogativo di che cosa fare dell'area e la prima proposta è stata quella di trasformarla in un punto di informazione turistica creando un'area di sosta camper con un ufficio di informazione attiguo, trovandosi la caserma a due passi dalla città e, quindi, ben agibile ai turisti in arrivo dal nord. Questo progetto è stato ribadito anche dal candidato sindaco di PdL e Lega, Egidio Torresan, nella campagna elettorale delle ultime amministrative. Nel suo programma, infatti, si parlava, relativamente alle "Fincato", della "realizzazione di un nuovo polo di accoglienza turistica".
Bizzotto però, verso la fine del suo mandato, aveva espresso l'intenzione di vendere l'area per ricavare i denari necessari all'acquisizione della caserma "Monte Grappa".
Quali sono, adesso, le intenzioni dell'Amministrazione in merito a questo complesso? Il sindaco Cimatti ammette che, fino ad ora, né in Giunta né negli incontri con il gruppo di maggioranza, mai s'è parlato del futuro di questa caserma. «Posso esprimere soltanto un parere strettamente personale - ci dice - e cioè che, a mio avviso, la cosa migliore da fare sarebbe quella di vendere il tutto ai privati e farne una lottizzazione residenziale. Con la somma che se ne ricaverebbe si potrebbero fare diversi interventi quanto mai necessari per la città».
E della "Monte Grappa", di Viale Venezia che ne sarà? Sono cinque anni, da quando cioè se ne sono andati gli ultimi alpini del settimo reggimento di Feltre, che la caserma attende una risposta. È stata utilizzata due anni fa per la grande adunata nazionale delle "penne nere" e lo sarà anche a settembre per l'adunata triveneta degli alpini. «Ho parlato con il nuovo presidente della Regione, Luca Zaia - ci racconta il sindaco - e lui mi ha invitato ad aspettare». Fra i programmi del nuovo Governatore c'è il federalismo, ma non soltanto quello fiscale. Zaia ha detto più volte che quando andrà in porto il progetto di federalismo, una delle competenze che passerà alla Regione sarà quella delle infrastrutture demaniali. In altri termini, le tante caserme sparse per il Veneto diventerebbero di proprietà regionale con la possibilità quindi di metterle gratuitamente a disposizione degli enti locali per interventi di varia natura. «Capirà bene - sottolinea Cimatti - che riuscire ad avere quella caserma senza spendere un euro è ben diverso che dover sborsare due milioni e mezzo e poi andare alla ricerca di altri denari per la sua sistemazione». Calma e gesso, quindi, come si suol dire, nell'attesa che i tempi siano maturi per l'acquisizione, a costo zero, di una struttura così importante per la storia che la caratterizza, ma anche per la città.
nr. 14 anno XV del 17 aprile 2010