NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Nove, il paese delle partite Iva

Nel paese si contano 580 partite Iva, una ogni 9 abitanti. E nasce la Commissione per il commercio

di Gianni Celi

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Nove, il paese delle partite Iva

Chi pensava che Nove fosse ancora solo ed esclusivamente la città nella quale la principale fonte di reddito derivasse dalla produzione della ceramica si deve ricredere. Su 580 aziende ed attività commerciali e di servizio, infatti, le ditte che producono ancora ceramiche sono soltanto 88. Anche qui, come nelle altre parti del Veneto, la crisi s'è fatta sentire e proprio per essere presenti nei momenti di maggior difficoltà nel tentativo di prevenire, ove possibile, situazioni di disagio o di intervenire con i mezzi a disposizione degli enti locali, l'Amministrazione comunale ha istituito una Commissione comunale per il commercio e le attività produttive.

«La crisi economica che stiamo ancora attraversando, ci spinge a trovare nuove forme di collaborazione e attraverso la concertazione degli obiettivi cercare di superare le difficoltà che incontrano ogni giorno le attività commerciali e produttive - spiega infatti l'assessore referente, Claudio Gheller - Ecco il motivo per cui, per la prima volta nel nostro Comune, abbiamo pensato all'istituzione di una commissione apposita. Ho sentito la necessità di avere a disposizione un organo di supporto specialmente in presenza di situazioni critiche in modo tale da capire quali scelte possa fare l'Amministrazione».

«C'è da considerare il fatto che a Nove ci sono ben 580 partite Iva con un tasso di imprenditori, rispetto ai 5070 abitanti, che è uno dei più alti a livello nazionale (una media di una ditta ogni nove abitanti) - aggiunge l'assessore - Le attività sono fra le più varie e si va dal metalmeccanico all'orafo, al legno, alla logistica, ai servizi, al commercio e questo proliferare di nuove aziende è valso ad assorbire una parte di quella manovalanza che s'è trovata senza lavoro con la crisi del settore ceramico».

A formare questa nuova commissione saranno chiamati, accanto all'assessore al commercio e alle attività produttive, Claudio Gheller, sei componenti nominati dai gruppi consiliari (non necessariamente dei consiglieri comunali) e cinque rappresentanti delle organizzazioni di categorie e precisamente: dell'Unione Commercio Turismo e Servizi, della Confederazione esercenti commercio, dell'Associazione Artigiani, dell'Associazione Piccole e Medie Imprese e dell'Associazione Industriali.

«Sarà una commissione - interviene l'assessore - che parlerà minimamente di ceramica e in misura maggiore di tutte le altre realtà produttive esistenti nel territorio comunale. In questi giorni stiamo esaminando la rosa dei componenti il nuovo istituto che, a settembre, diventerà operativo. Compito della Commissione sarà quello di supportare l'assessorato di riferimento, evidenziando problemi ed opportunità con cui si devono confrontare ogni giorno le attività commerciali, gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e le attività produttive in genere nel Comune e, per quanto possibile, proporre soluzioni».

«La situazione occupazionale a Nove - rassicura Gheller - non è preoccupante. C'è una disoccupazione di tipo fisiologico che non è certo prerogativa soltanto del nostro Comune, ma che è generalizzata. In un centro non eccessivamente vasto come il nostro è facile avere il polso della situazione e possiamo affermare che non c'è allarme. Lo vediamo anche dal rapporto esistente fra il mondo del lavoro e gli istituti di credito. Possiamo dire che uno degli aspetti della crisi è stato anche quello di "pulire" realtà imprenditoriali gestite con scarsa professionalità».

«Due segnali concreti dell'attenzione che stiamo dando al mondo dell'impresa - conclude l'assessore Gheller - sono la liberalizzazione del turno di chiusura e una campagna contro la contraffazione del prodotto che abbiamo affrontato in un recente incontro tenutosi a Deruta. Per quanto riguarda i turni di chiusura degli esercizi commerciali abbiamo voluto offrire agli imprenditori l'opportunità di gestire alla meglio la propria attività. E così, ad esempio, il gestore di un negozio di generi alimentari, che prima era obbligato a chiudere il mercoledì, adesso potrà optare per quel giorno della settimana che più gli sarà gradito venendo incontro, in tal modo, alle esigenze della propria clientela».

 

nr. 30 anno XV del 28 agosto 2010

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