NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Quel panino con hamburger ci è indigesto

Contro l’apertura di un McDonald's vicino al Grifone scendono in campo il comitato di quartiere e i ristoratori

di Gianni Celi

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Quel panino con hamburger ci è indigesto

La notizia della possibile apertura di un McDonald's-Mc Drive a Bassano, lungo la statale 47 di Via Capitelvecchio, accanto al nuovo centro commerciale "Il Grifone", sta facendo parlare in particolar modo i residenti del quartiere San Bassiano, i quali hanno chiesto di incontrare il sindaco Stefano Cimatti. «La pubblica assemblea - ci racconta il presidente del comitato di quartiere, Bruno Torresan - si terrà mercoledì 17 ed in quell'occasione parleremo proprio di questo problema che abbiamo inserito al primo punto dell'ordine del giorno».

Dove dovrebbe sorgere questo McDonald's presidente?

«Subito prima del Grifone, scendendo da Bassano, sulla destra, ci sono due edifici rurali in abbandono e semidiroccati che verrebbero restaurati per accogliere questo nuovo esercizio commerciale tanto ambito dai giovani».

S'era detto che vi fossero dei vincoli ambientali su quei due edifici, ma l'assessore all'urbanistica, Rosanna Filippin, ha smentito.

«In effetti sì, ma sembra invece che vi siano dei vincoli per delle piante secolari».

Ma i residenti che cosa dicono di questo McDonald's?

«Non lo vogliono, ma a quanto ho appreso il Comune sembra ormai deciso a dare l'autorizzazione».

Perché i residenti non lo vogliono?

«Perché poi avremmo una viabilità ancor più caotica di quella che ci troviamo ad avere, adesso, in quella zona dove esiste il centro commerciale e dove è stata appena aperta la sede delle Fiere di Bassano. Si parla di utilizzare la stessa entrata del Grifone per arrivare a questo nuovo edificio».

Lei ha visto il progetto?

«Sì, è bello da vedere anche perché dei circa 1300 metri quadrati di area fabbricabile ne utilizzerebbero soltanto la metà lasciando il resto a parcheggio e a verde, però il problema del traffico è penalizzante, senza parlare poi del disturbo che una struttura del genere potrebbe creare a chi abita nelle case vicine».

Critica invece la posizione dei ristoratori bassanesi nei confronti di questo esercizio. «C'è una struttura, in quella zona, che esiste da tempo - afferma il presidente Sergio Dussin - che ha tutte le caratteristiche di un McDonald's. E allora perché abbattere uno storico edificio per realizzare un doppione a pochi metri di distanza? Questo per quanto riguarda un aspetto puramente urbanistico. Se vediamo poi la vicenda sotto l'aspetto enogastronomico posso dire che non è certo questo il tipo di cucina che a noi piace dal momento che, per quanto riguarda la nostra zona ed il nostro gruppo, stiamo portando avanti una politica di alimentazione a costo zero. Comunque è il cliente poi che sceglie le cose che più gli aggradano anche se non condivido di certo l'hamburger surgelato, ma questo è un problema di carattere professionale. Aggiungo che, oltre all'ex "Marcà", cui accennavo prima, ci sono, sempre nella zona, altri esercizi che presentano un'offerta del genere adatta ai giovani come la "Casa dei gelsi" a Rosà o il "Gallow" lungo Via Colombo».

«A Bassano comunque - continua Dussin - non ha senso una struttura di questo tipo. La considero da un lato una forzatura e dall'altro una debolezza da parte dell'Amministrazione che non ha il coraggio di difendere una tradizione gastronomica locale di tutto rispetto. Non capisco poi perché noi non siamo stato interpellati. È una mancanza di sensibilità nei confronti di chi opera da decenni nel campo della ristorazione e che dà lavoro a decine e decine di persone. Con le Amministrazioni precedenti questa sensibilità è sempre esistita, questa evidentemente ha un modo di pensare diverso».

«Vorrei dire una cosa agli amministratori di Bassano - conclude il presidente dei ristoratori - e cioè che prima di concedere nuove licenze, nel campo della ristorazione, si guardino un po' in giro per vedere come va il mercato. Anche il nostro è un settore che sta soffrendo. Prendiamo atto di queste scelte e sarà nostra cura cercare di rinnovare i nostri locali, per renderli più appetibili ai giovani, ma anche il modo di fare cucina. Dobbiamo renderci conto che oggi il cliente ha meno soldi ed ha altre esigenze».

 

nr. 41 anno XV del 13 novembre 2010

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