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Agosto 1985: la città si trasforma in una megalopoli ciclistica ove convergono atleti di ben cinquanta nazioni, tecnici, dirigenti, turisti, appassionati delle due ruote. Sull'anello del velodromo, dedicato ad un benemerito commerciante cittadino, Rino Mercante, per la prima volta nella storia di Bassano, si correvano i campionati del mondo di ciclismo su pista. Fu un evento straordinario che richiamò l'interesse della carta stampata e delle televisioni di tutto il mondo e che esportò il nome di Bassano fin oltreoceano. Sono quei momenti di grande magia che alcuni dei protagonisti dell'organizzazione vogliono far rivivere a quanti hanno avuto la fortuna di seguirli, ma anche a coloro venuti dopo quell'anno, a testimonianza di un impegno che ha lasciato frutti copiosi.
L'idea di ricordare il venticinquennale dei mondiali di ciclismo su pista è venuta a Rino Piccoli [foto a des.], punta di diamante dell'organizzazione bassanese, assieme all'on. Luigi D'Agrò [foto a sin.] ed attuale presidente dell'Associazione "Veterani dello sport".
«Per Bassano è stata una kermesse che è impossibile dimenticare - afferma - per cui, come "Veterani dello sport", assieme a Bepi Parolin, presidente del Panathlon cittadino, ci sembrava giusto ricordare quelle giornate che ci hanno regalato emozioni a piene mani. L'incontro servirà però anche a sottolineare l'importanza dei 150 anni dell'unità d'Italia perché, in quelle settimane dei mondiali, gli atleti erano venuti a gareggiare prima di tutto in Italia».
A metà aprile, per due giorni, Piccoli ed i suoi collaboratori, faranno rileggere pagine di storia agonistica che ha consacrato atleti di chiara fama e fatto scoprire nuovi astri del firmamento ciclistico.
«Si comincerà venerdì 15 aprile - spiega Piccoli - con una rievocazione filmica della giornata di apertura dei mondiali dell'85. L'appuntamento è per le 18,45 al teatro Remondini. Sarà il sen. Giacomo Santini, che era allora capo ufficio stampa della manifestazione iridata, a presentare la serata, dopo di che avrà inizio la proiezione che sarà seguita da un intervallo canoro e che si concluderà con un assaggio di risotti con gli asparagi offerti dal Gruppo ristoratori bassanesi».
Il film mostrerà la cerimonia inaugurale dei mondiali che per un'ora e mezzo, quel 21 agosto del 1985, tennero incollate al parterre del velodromo circa settemila persone, oltre ai milioni di telespettatori.
Con la regia di Giuliano Montaldo, l'autore del famoso "Marco Polo", fu riproposta la storia della bicicletta, dal suo timido apparire alle soglie del duemila.
Prima della sfilata delle oltre settecento comparse che gli organizzatori bassanesi raccolsero nel comprensorio, fu l'allora vincitrice del Tour de France, Maria Canins Bonaldi, a fare l'ingresso nell'anello con la fiaccola che era stata accesa nel santuario della Madonna del Ghisallo e che era approdata a Bassano, dopo 287 chilometri di percorso, portata da staffette di tedofori. Subito dopo l'accensione del tripode è stata la volta del doge e della dogaressa accompagnati dagli araldi della Serenissima Repubblica di Venezia con il corteo storico. È cominciata quindi a dipanarsi la storia della bicicletta, dal "celerifero", che altro non era se non un'asse con due ruote di legno, alla "draisienne" di origine tedesca. S'era nell'800, secolo in cui la bicicletta cominciò a nascere. Fu poi la volta dei primi anni del Novecento con comparse che facevano ricordare i ciclisti dei primi Tour de France e dei primi giri d'Italia, con un vestire pesante ed i classici tubolari sulle spalle. Altro quadro proposto fu poi quello della Grande guerra che vide la bicicletta protagonista ed ecco allora la comparsa di un battaglione di bersaglieri ciclisti con tanto di moschetto e mitragliatrici ben sistemati sul telaio. Dopo quel tragico evento un nuovo quadro tornò a far parlare l'agonismo con un ritrovato Giro d'Italia sempre più seguito dalla gente. Ancora drammi con la rievocazione della seconda guerra mondiale e del periodo partigiano: immagini di sfollati che usavano la bici per allontanarsi dai paesi bombardati, di donne che adoperavano quel mezzo per andare a portare da mangiare ai partigiani nascosti in montagna. Infine il quadro gioioso degli anni dalla Liberazione ai mondiali dell'85, con biciclette sempre più sofisticate fino a quella con le ruote lenticolari che fu usata da Francesco Moser, l'anno prima, per il record dell'ora su pista fatto registrare a Città del Messico.
Tutto questo sarà riproposto in una serata di nostalgica partecipazione ad una manifestazione che difficilmente potrà ancora tornare a Bassano. Accanto a Giacomo Santini arriverà in città anche Aldo Tognana, l'imprenditore trevigiano che fu allora presidente della finanziaria la quale si accollò le spese per l'organizzazione sia dei mondiali di ciclismo sulla pista della nostra città, sia di quelli su strada lungo i percorsi del Montello.
«Il giorno dopo, sabato 16 - aggiunge Piccoli - Via Museo, in centro storico, si trasformerà in una curiosa bacheca all'aperto ove poter ammirare le biciclette di un tempo e quelle di ultima generazione. Questa rassegna di velocipedi (una sessantina in tutto) sarà possibile grazie alla disponibilità dei responsabili del museo storico della bici di Cesiomaggiore, nel Bellunese».
«La due giorni dedicata ai mondiali dell'85 - conclude l'ex presidente del Veloce Club Bassano - ci darà anche l'occasione di ritrovarci con alcuni personaggi che furono importanti, vuoi per l'organizzazione come Remo Mosole, il presidente Di Rocco e lo stesso Tognana, vuoi per la partecipazione alle gare».
Per qualche ora quindi ci sarà la possibilità di riassaporare quegli attimi di forte agonismo, ma anche di amichevole coinvolgimento per una proposta iridata che fece tornare agli antichi splendori la pista del "Mercante" e che rese grande Bassano.
nr. 08 anno XVI del 5 marzo 2011