NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Spin: rotatoria no, sottopasso sì

L’opera, che serve per risolvere il problema dell’incrocio è in galleria. Per i finanziamenti, ingenti, il comune confida su Provincia e Regione

di Gianni Celi

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Spin: rotatoria no, sottopasso sì

Da anni si parla di quel nodo viabilistico che interessa il Comune di Romano d’Ezzelino all’incrocio di Via Spin. Il traffico, in questo punto, è sempre elevato perché unisce il Trevigiano con la parte orientale del Vicentino, ma smista anche il transito urbano per gli utenti diretti alle frazioni di San Giacomo o di Fellette. Per regolamentare la marcia dei veicoli s’è resa necessaria, ad un certo momento, l’installazione di un impianto semaforico. Il ripetersi di incidenti per l’attraversamento con il segnale rosso aveva costretto l’Amministrazione Olivo a sistemare un T-red che i Spin: rotatoria no, sottopasso sì (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)ricorsi di numerosi cittadini, sostenuti anche dall’Unione consumatori, grazie ad alcune sentenze giuridiche, hanno spento ormai da un paio d’anni. Non si può però continuare di questo passo, aveva sostenuto ancora nel precedente mandato, il sindaco Rossella Olivo, anche perché il territorio comunale è di fatto diviso in due da quella striscia d’asfalto trafficatissima. Inizialmente s’era pensato ad una rotatoria, ma senza troppa convinzione. Adesso è arrivata una proposta, fatta propria dall’Amministrazione, che deve però trovare riscontro in adeguati finanziamenti al fine di porre fine, una volta per tutte, a questo punto tra i più critici del Bassanese.

A spiegarci quali siano gli intendimenti dell’Amministrazione è l’assessore Massimo Ronchi [a des.].

«Abbiamo commissionato tempo addietro – afferma – uno studio di fattibilità da noi ufficialmente già acquisito. Siamo partiti dal presupposto che la rotatoria non avrebbe risolto il problema di quell’incrocio anche perché sarebbe diventato un punto morto e di criticità nel tessuto urbano. Le faccio un esempio, i ragazzi che da Fellette devono andare alla scuola media in bicicletta si troverebbero ad attraversare una rotatoria ancor più pericolosa dell’esistente».

E allora quale altra soluzione avete ipotizzato?

«Partendo dalla necessità di raccordare il tessuto urbano, abbiamo pensato ad un sottopasso . È stato così affidato all’ing, Franchetti di Vicenza l’incarico per la stesura di uno studio di fattibilità in al senso. La proposta del tecnico prevede che il sottopasso inizi all’incirca un po’ primaSpin: rotatoria no, sottopasso sì (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica) della concessionaria Berti ed esca circa duecento metri dopo il semaforo. Sono previsti, ovviamente, degli innesti, sia in entrata che in uscita garantendo in tal modo il traffico urbano».

Ma avete un’idea di quanto incida il traffico di passaggio su quello urbano?

«Accanto a questo studio di fattibilità è stato effettuato anche uno studio del traffico. Dai dati raccolti s’è capito che sette veicoli su dieci, in realtà, semplicemente transitano da ovest verso est lungo la provinciale e quindi non deviano verso San Giacomo o verso Fellette. La costruzione di un sottopasso comporterebbe un alleggerimento del settanta per cento del flusso veicolare compresi, ovviamente, i mezzi pesanti che sono quelli che creano maggiormente problemi alla circolazione».

La sede stradale lasciata libera dal grande traffico come verrebbe riutilizzata?

«Risolto il problema principale ecco che diventa logico rivedere la sistemazione della viabilità interna con la creazione di una pista ciclabile e con l’allargamento di Via Spin per trovare un giusto equilibrio fra il traffico urbano e quello pedonale e ciclistico».

Ma quanto verrebbe a costare un’opera del genere? [a destra il progetto, click per ingrandire]

«Per quanto riguarda i costi è stato fatto un preventivo a largo raggio e si va dagli otto ai sedici milioni di euro. Questo divario così ampio dipende sia dalla tempistica, sia dagli imprevisti che si possono incontrare durante i lavori. Spin: rotatoria no, sottopasso sìSicuramente ci sono delle criticità che dovrà affrontare il cantiere nel momento in cui entrerà in azione, come ad esempio dei cavi di diverso utilizzo da sistemare senza che vi sia alcuna interruzione del servizio. Ovviamente l’intervento prevede la possibilità di lasciare aperta la strada fino a che il tunnel non sia pronto. Si scaverebbe soltanto in profondità lasciando tutto inalterato in superficie».

Dove troverete i soldi per quest’opera?

«Noi a suo tempo abbiamo avuto un incontro con l’allora assessore provinciale Costantino Toniolo, attualmente in Consiglio regionale, il quale aveva condiviso le nostre proposte. Avevamo interessato anche la Regione perché la strada è comunque di interesse regionale. Il coinvolgimento di Provincia e Regione è stato fatto ad arte onde evitare di trovarci poi con i problemi di Rosà divisa da due proposte di circonvallazione fra est ed ovest».

C’è già quindi un coinvolgimento extracomunale al riguardo?

«Noi abbiamo già un impegno di massima da parte della Provincia. Con la Regione e con la Provincia tutta la zona di Via Spin, attraverso il Pat, è stata poi inserita in un contesto di interventi che devono essere coordinati dal Comune e dalla Provincia, mentre la Regione ha elevato quel tratto di strada ad elemento di copianificazione. Quindi noi abbiamo già la possibilità di fermare nuove possibili edificazioni nell’ottica del progetto di massima che abbiamo accolto come Comune. Questo è importante anche perché, proprio da Spin, partirà un marciapiede che unirà il nostro Comune con quello di Mussolente. Quindi abbiamo già posto alcuni tasselli di questo mosaico: il primo è lo studio di fattibilità, il secondo la copianificazione urbanistica con Regione, Provincia e Comune, il terzo l’adeguamento di interventi edilizi eventuali, ai lati di tutta la tratta, in funzione dei lavori di sistemazione dell’incrocio».

 

nr. 25 anno XVI del 2 luglio 2011

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