Cosa avrebbe fatto se fosse rimasto a Vicenza sino al 2012 come prevedeva il contratto?
«Niente di particolare, avrei continuato con lo stesso lavoro, che sono sicuro sarà portato avanti anche in futuro. Forse nessuno ha il coraggio di dirlo ma il Vicenza Calcio è attualmente una delle società italiane con il miglior settore giovanile. I dirigenti biancorossi credono molto nel vivaio e questo non avviene solo con le parole ma anche con i fatti».
La cosa di cui va maggiormente fiero?
«Il fatto che la quasi totalità delle squadre del vivaio, esclusa la Primavera, è formata da ragazzi vicentini e che abitano in provincia. E che, proprio per questo, sono molto attaccati alla maglia».
Eppure i risultati, ad esempio della Primavera, non evidenziano questa leadership...
«La Primavera è la punta dell'iceberg del settore giovanile, che invece va valutato nel suo insieme. Da qualche anno giovanissimi nazionali e allievi nazionali raggiungono la fase ad eliminazione diretta, ma quest'anno ci siamo grandi soddisfazioni anche con esordienti e pulcini. Sono convinto che già dal prossimo anno verranno ulteriormente migliorati i risultati».
Vicenza e Juventus hanno due elementi in comproprietà, ossia il centrocampista Rossi e l'attaccante Bianconi, che peraltro potrebbero giocare insieme in biancorosso. Come giudica questi due giocatori?
«Premetto che non li conosco personalmente, quindi posso giudicarli per quanto visto da fuori. Rossi [a sin.] l'ho visto all'opera in prima squadra e sono convinto che abbia grosse potenzialità per arrivare a giocare in serie A. Per quanto riguarda Bianconi mi ha impressionato nel campionato Primavera con il Vicenza in cui faceva la prima punta: ha grandi doti di base e soprattutto è un ragazzo molto educato e motivato. Ad entrambi disputare il torneo di B con il Vicenza non potrà che fare bene».
Un giorno vedremo Gigi Milani lavorare con i "grandi"?
«E chi lo può dire, nel calcio le strade sono infinite. Però io ho sempre lavorato con i più piccoli e alla fine mi sono specializzato. È sicuramente la faccia del calcio pulito, dove c'è la gioia dei ragazzini di fare calcio e divertirsi».
Magari un giorno potrebbe tornare a Vicenza...
«E perché no? Io in tal senso non tengo aperta una porta, ma lascio un portone spalancato».
nr. 26 anno XVI del 9 luglio 2011