NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Bassano città del turismo

Dati confortanti, buono quello degli arrivi, quasi 55 mila, un boom delle presenze, con un +23%. I visitatori nella città del Grappa si ferma volentieri più di un giorno\notte

di Gianni Celi

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turismo

Bassano è da sempre città turistica, ma, a quanto sembra, lo scorso anno, lo è stata più di altri periodi del vecchio e del nuovo secolo. È la Regione Veneto a dirlo presentando tutta una serie di dati statistici che evidenziano la crescita di arrivi e permanenze nel territorio. Vediamoli allora questi dati quanto mai confortanti: nel 2015 si sono avuti ben 54.514 arrivi in città e l’aumento, rispetto all’anno precedente, è stato del 5,4 per cento. Allettante invece il numero delle presenze (137.014) con una crescita rispetto al 2014, udite udite, del 23,1 per cento. Cerchiamo di meglio chiarire i due termini: per arrivi si tratta di turisti che praticamente passano per Bassano fermandosi una giornata, mentre per presenze, si parla di quelli che pernottano almeno una volta in città. C’è da dire, al riguardo, che i dati di presenze registrati lo scorso anno vanno collocati al secondo posto degli ultimi dodici anni e che il primo posto rimane, e rimarrà per lungo tempo, appannaggio dell’adunata degli alpini risalente al 2008. Per quell’evento furono ben 237.299 le presenze registrate.

Ma da dove arriva il maggior numero di turisti, ci si chiede molto spesso. Ebbene, sono sempre le statistiche a dircelo. Per quanto riguarda gli stranieri il primo posto spetta sicuramente ai tedeschi con 12.840 presenze, seguiti dagli austriaci con 6.021 e gli Stati Uniti con 3.969. E veniamo agli italiani con i veneti primissimi con 14.738 presenze. A seguire arrivano i lombardi (13.127) e i laziali (5.434).

turismo (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)E quali sono i motivi di questa impennata turistica? “Da un lato – spiega l’assessore competente, Giovanna Ciccotti – c’è la ricorrenza dell’entrata in guerra dell’Italia, con tutti i riferimenti legati a Bassano (Tempio Ossario compreso), al Grappa ed al suo territorio montano e dall’altra le presenze per la fiction “Di padre in figlio” che hanno portato parecchia gente in città”. Non va dimenticata inoltre la concomitanza con eventi particolari riguardanti importanti aziende del territorio quali la Baxi che ha festeggiato i suoi novanta anni di attività o il richiamo sportivo di Bassano Open e quello culturale di Operaestate. Un po’ più cauto, a fronte di questi dati, è il presidente degli albergatori bassanesi, Roberto Astuni. “Dobbiamo analizzare attentamente queste cifre – afferma – per non esagerare con toni troppo trionfalistici. Che il trend sia positivo non ci sono dubbi, ma il sovrapporsi di tutta una serie di eventi favoriti dalla presenza di aziende di particolare rilievo (vedi la Baxi, la Diesel, la Climaveneta ed altre ancora) hanno fatto scattare l’aumento di presenze che non vanno confuse con il tradizionale flusso turistico”.

Morale della favola le soddisfazioni per operatori ed amministratori, a fronte dei dati riportati, sono state comunque quanto mai grandi. Particolare importanza riveste anche la scelta dell’Amministrazione comunale di salvare lo Iat, l’ufficio di informazione ed accoglienza turistica destinato a chiudere. A proposito di questo spazio quanto mai importante per i numerosi turisti che arrivano in città vediamo di tornare indietro nel tempo per capire come sia arrivato a Bassano un ufficio per la promozione del turismo. Siamo ai primi anni sessanta, periodo in cui il boom economico aveva cominciato a far sentire i suoi benefici effetti, quando gli amministratori della città, sotto la spinta dell’on. Rino Borin, avevano cominciato a premere perché anche a Bassano venisse aperta, dallo Stato centrale, un’Azienda di turismo e soggiorno. Meraviglia il fatto che tale proposta venisse avversata proprio da coloro che, più tardi, ne avrebbero tratto i maggiori benefici, vale a dire i commercianti e gli esercenti. Nell’agosto del 1962, infatti, l’Unione del commercio promosse un referendum per sentire cosa ne pensassero gli associati dell’arrivo di questo importante servizio. Ebbene ben l’ottanta per cento degli intervistati rispose che quel nuovo ente non era gradito. L’Amministrazione e l’on. Borin andarono avanti per la loro strada e così, a cavallo fra il 1962 ed il 1963, Bassano ebbe la sua AAST (Azienda autonoma di soggiorno e turismo) aperta in Viale delle Fosse.

turismo (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Così mi raccontò la nascita di questo nuovo ente l’on. Borin, in una mia intervista fattagli negli anni ottanta. Nei primi anni sessanta il parlamentare bassanese era stato chiamato a far parte della commissione ministeriale spettacolo, sport e turismo presieduta dal ministro Folchi, un suo caro amico.

“In quella veste – ricordava - fondai l'Unpli (Unione nazionale delle Pro loco) di cui fui il primo presidente e l'Unispettacolo, che si occupava di cinema. Feci nascere poi l'Azienda di soggiorno e turismo a Bassano, grazie alle mie insistenze con il ministro Folchi. I dirigenti del ministero dettero parere sfavorevole per questa azienda affermando che Bassano mancava di appropriate strutture alberghiere. Il ministro mi accontentò dicendomi però: "Adesso dovrò aprire l'Azienda di soggiorno e turismo anche a Civitavecchia, che è nella mia circoscrizione elettorale"".

Ma quali erano i compiti spettanti a queste aziende? Eccoli: “Promuovere ed attuare manifestazioni, spettacoli ed altre iniziative di interesse turistico, anche con il concorso degli enti e delle associazioni locali interessate; provvedere alla propaganda per la conoscenza della località; istituire servizi di assistenza turistica; promuovere iniziative dirette alla costruzione, istituzione e miglioramento di impianti e di comunicazioni di prevalente interesse turistico, oltre che di impianti di stazioni meteorologiche; svolgere attività per la valorizzazione del paesaggio, del patrimonio artistico e storico e per il miglioramento estetico della località; assolvere i compiti ad essa demandati dal ministro per il turismo e lo spettacolo per il raggiungimento delle loro finalità.

Intensa fu l’attività svolta da quell’Azienda che annoverò, fra i suoi presidenti, due personaggi illustri della città: il dott. Giuseppe Nardini e l’arbitro internazionale prof. Luigi Agnolin. Quanto mai interessante, sotto la guida del dott. Nardini, fu l’organizzazione del primo Concorso nazionale di ippica, in Prato Santa Caterina, nel 1967, con la presenza significativa dei celebri fratelli Raimondo e Piero D’Inzeo. Per quanto riguarda Agnolin merita un cenno la sottolineatura che fece di lui il presidente dei ristoratori bassanesi, Sergio Dussin: “Grazie a Luigi Agnolin – diceva - abbiamo portato l’asparago bianco di Bassano Dop in giro per il mondo”.

turismo (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)La vita dell’Azienda di soggiorno e turismo si spegne in meno di trent’anni ed al suo posto nasce l’Azienda di promozione turistica che lo Stato affida alla Regione. Il Comune mette a disposizione uno spazio in Largo Corona d’Italia, a ridosso delle antiche mura. Nel 2002 l’Apt diventa Iat e passa sotto la giurisdizione della Provincia con il Consorzio di promozione turistica Vicenza è. Con la fine della Provincia di Vicenza sorgono problemi di carattere economico anche per gli Iat del territorio e, verso la fine del 2013, si fa strada la chiusura di questi uffici. Le organizzazioni sindacali si sono fatte sentire e, per la Filcams Cgil di Vicenza, il segretario Alessio Odoni fece pervenire a chi di dovere un comunicato in cui si diceva: “Il consorzio di promozione turistica Vicenza è ha comunicato alle organizzazioni sindacali territoriali e alle rappresentanze sindacali aziendali il licenziamento collettivo di undici lavoratrici, con conseguente possibile chiusura dal 1 gennaio 2014 di cinque uffici Iat. della provincia di Vicenza. Le lavoratrici desiderano far conoscere la loro professionalità, l’amarezza e la preoccupazione di perdere il posto di lavoro:“Di fronte ad una continua evoluzione delle tendenze del turista – si affermava - gli uffici hanno saputo venire incontro ai nuovi bisogni, coscienti che la soddisfazione dell’utente è il loro primario obiettivo. Gli uffici Iat sono in grado di rispondere alle richieste più varie del turista e di fornire informazioni puntuali e precise sulle modalità di visita dei monumenti, sugli orari del trasporto pubblico, ristoranti e sulle strutture ricettive. Per quanto riguarda queste ultime, per conto della regione Veneto, ogni mese vengono inserite telematicamente le presenze”.

“Inoltre gli uffici non si limitano solo all’accoglienza,- si chiariva - ma hanno un ruolo di primaria importanza nella raccolta e promozione degli eventi che avvengono nel territorio attraverso siti internet, social network e mailing list. In questi anni abbiamo garantito un servizio continuativo e attivo tutto l’anno, con apertura di otto ore giornaliere, comprese tutte le festività, Natale, Capodanno, ecc. Abbiamo una pluriennale esperienza e siamo in grado di parlare e scrivere in diverse lingue; lo Iat è spesso il primo biglietto da visita dei turisti che si aspettano di trovare un porto sicuro in un territorio che non conoscono e che vogliono iniziare a scoprire. Senza questo servizio, chi desidera personalizzare il proprio soggiorno perderebbe un punto di riferimento. Ogni sede offre poi dei servizi ad hoc per il territorio in cui opera. A Vicenza l’ufficio Iat funge da deposito bagagli, in quanto la stazione ferroviaria ne è priva. Dalla primavera all’autunno tutti i fine settimana, la città è interessata dalle visite guidate nel centro storico: l’ufficio informazioni raccoglie le iscrizioni e accompagna i gruppi insieme alle guide turistiche autorizzate. Anche nella sede di Bassano è offerta la possibilità di deposito bagaglio, inoltre è centro prenotazioni e vendita biglietti di molteplici iniziative promosse in collaborazione con le associazioni locali”.

Si parlava poi anche degli uffici di Schio, di Recoaro Terme e di Tonezza del Cimone. Anche l’ufficio di informazione turistica di Largo Corona d’Italia rischiava di chiudere con il nuovo anno, ma l’Amministrazione comunale ha fatto il possibile perché questo non accadesse. Lo Iat, infatti, è rimasto e con esso il personale attualmente in servizio. Il Comune ha voluto anche che venisse abbandonata la storica sede di Largo Corona d’Italia per trasferirsi nel cuore della città, proprio accanto all’ingresso del Civico Museo. L’assessore Giovanna Ciccotti, nel difendere la continuità dello Iat cittadino, ha spiegato che la valenza di un istituto del genere non può essere buttata alle ortiche per cui è il Comune a farsi carico della continuità di un lavoro tanto importante per una città sempre più turistica come Bassano.

 

nr. 07 anno XXI del 27 febbraio 2016



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