Ecco come ci hanno risposto sette candidati.

Elena Donazzan: Vorrei tornare a sedere sui banchi della Giunta regionale perché ho maturato un'esperienza, in questi cinque anni, che mi aiuterà, soprattutto in questo momento di crisi, a non perdere tempo. Io credo molto nella continuità dell'azione politica ed amministrativa coniugata ad una dose di entusiasmo che deve essere propria della mia età. Auspico che in Giunta siedano tante persone giovani. Uno degli obiettivi più importanti che intendo perseguire, se sarò eletta, è quello di riuscire a cambiare alcune regole dell'economia che possano permettere alle nostre aziende di essere protette perché la priorità, per me oggi, in assoluto, è cercare nuovi posti di lavoro.

Antonio Pasinato: Vorrei portare il mio contributo per rinnovare tutta una serie di normative regionali che consentano il rilancio di opere pubbliche, la velocizzazione della pubblica amministrazione, la riduzione della burocrazia parassitaria, un momento di rilancio dell'economia anche con lo sviluppo di nuove tecnologie. Vorrei favorire il sostegno alle piccole e medie imprese e soprattutto lo sviluppo del polo scientifico -tecnologico di Vicenza perché si creino le condizioni per far nascere nuove aziende, anche con tecnologie innovative, consentendo così una ripresa seria che porti alla nascita di nuovi posti di lavoro e a nuove prospettive per i giovani. Non va dimenticato, infine, un sostengo al sociale perché, in questo momento, sono molte le famiglie in difficoltà per effetto della pesantezza della crisi economica.

Massimo Ronchi: Cercherò innanzitutto, se sarò eletto, di essere a disposizione del territorio per fare squadra con i sindaci del mandamento. È necessario creare una cinghia di trasmissione forte fra le Amministrazioni locali e la Regione, questo perché ci sono delle priorità da stabilire, cosa che non può fare il singolo Comune. Non c'è un obiettivo particolare da perseguire, ma quello di spendersi per il miglioramento della qualità fisica del territorio bassanese, intesa come dotazione di infrastrutture di carattere comprensoriale. Faccio l'esempio del progetto della pista ciclabile che Romano sta portando avanti come capofila e che unirà la destra Brenta a Pederobba. Il tutto quindi va valutato assieme agli enti locali.

Nicola Finco: Riallacciandomi a quanto appena detto uno degli obiettivi principali sarà il rilancio del comprensorio con un forte sostegno alle piccole e medie imprese e con un'attenzione particolare al settore turistico. Parliamo poi delle infrastrutture indispensabili a cominciare dalla Valsugana. Siamo una terra che ha dimostrato di dare anche troppo al Paese e che si trova ancora con strade da terzo mondo. Inoltre per salvare la Valbrenta, serve il prolungamento della Valdastico a nord perché, quando entrerà in funzione la Pedemontana, la Valle sarà ancor più oberata dal traffico più o meno pesante. Vi è poi un discorso da fare a tutela della montagna. Infine, il Veneto sarà il motore del nuovo federalismo fiscale e la Lega su questo tema ha una grossa responsabilità. Dal federalismo fiscale, che verrà adottato tramite i decreti attuativi i quali vedranno la nostra Regione come capofila, si spera di avviare tutta una serie di iniziative volte a favorire, attraverso adeguati investimenti, il nostro territorio.

Mauro Beraldin: La prima cosa da fare sarà quella di promuovere, assieme alle associazioni di categoria e a tutti gli operatori interessati, un futuro che preveda il lavoro come obiettivo primario per dare l'opportunità a tutti di avere un reddito che garantisca una vita dignitosa. Altro traguardo da raggiungere è il miglioramento dei servizi, a cominciare dalla sanità e dal sociale. Mi adopererò inoltre, se sarò eletto, per salvare l'ambiente, il paesaggio e tutte quelle peculiarità proprie di un Veneto ricco di siti meravigliosi, basti pensare alle Dolomiti, alla Laguna veneta, alle nostre colline. Ci troviamo fra le mani un territorio colmo di spunti di grandissimo interesse storico, artistico, culturale e naturalistico, ma che è poco conosciuto e poco valorizzato. È, in aggiunta, un territorio che va tutelato perché non è possibile continuare a costruire come s'è fatto negli ultimi vent'anni.

Raffaele Grazia: Il primo obiettivo che mi pongo è che possa procedere il percorso delle infrastrutture che è in fase avanzata, ma che vedo anche minacciate da qualche pericolo sia a livello progettuale che di procedura. La Pedemontana, ad esempio, che secondo Galan dovrebbe essere cantierata da quattro anni, sta attraversando qualche difficoltà anche per problemi di ordine giudiziario. Mi batterò, al riguardo, perché arrivino le risorse per fare questa importante arteria, ma non a pagamento. Si continui pure con il project financing, ma con la spesa a carico dello Stato che dovrebbe finalmente pensare a questo territorio che ha pagato tanto in termini di tasse e che oggi non deve trovarsi a pagare nuove tasse camuffate da pedaggi. Altro nodo da risolvere è quello ferroviario perché, in questi ultimi anni, il servizio è peggiorato.

Fulgenzio Bontorin: Uno dei miei obiettivi sarà quello di seguire il tema delle grandi infrastrutture a cominciare dal mio pallino di sempre che è il collegamento veloce di Bassano con Vicenza, passando poi al potenziamento della Valsugana, quanto mai importante proprio ora che la Pedemontana sta per concretizzarsi, dopo quarant'anni che se ne parla. Altro argomento che mi sta a cuore è quello del lavoro. Bisogna mettere in atto tutte le iniziative possibili per salvare i posti di lavoro passando attraverso la creazione di strutture adeguate che abbassino i costi e che diano maggior respiro agli imprenditori in modo tale che le aziende non debbano soffrire come adesso sta succedendo.

nr. 10 anno XV del 20 marzo 2010

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