Bilancio positivo per il progetto "Salute senza confini" realizzato all'interno dell'Ospedale San Bortolo di Vicenza grazie al cofinziamento della Commissione Europea e del Ministero dell'Interno. Un progetto plurale che ha visto l'impegno, per 11 mesi, di numerosi soggetti in un lavoro di squadra che ha messo insieme l'Ulss6, l'Ulss15 “Alta Padovana”, l'AICCRE, (Associazione Italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa), la cooperativa sociale Gea di Padova e la collaborazione dell'INMP (Istituto Nazionale per la Promozione della Salute delle Popolazioni migranti). Un anno di lavoro, 760 ore di mediazione interculturale a favore dei migranti, una serie di attività di formazione per operatori socio-sanitari e per mediatori culturali nonché 27 mila copie di testi informativi di orientamento prodotti e diffusi. In pratica è stato messo a punto un nuovo modello di comunicazione tra immigrati e personale medico ed infermieristico grazie alla creazione di un comitato di coordinamento per la mediazione e di una rete territoriale per questo servizio a partire dalle buone pratiche maturate nel corso degli anni nei comuni delle Ulss6 e 15. Particolarmente significativo il lavoro delle mediatrici e dei mediatori all'interno dell'Ulss 6, chiamati ad intervenire soprattutto nelle situazioni critiche quand'è fondamentale la comunicazione chiara e corretta tra il medico, il paziente e la sua famiglia.
nr. 25 anno XVI del 2 luglio 2011