Il legame con un materiale del nostro tempo, la resina epossidica guida la sensibilità artistica di Luca Peroni da sempre affascinato dalle resine e dal loro rapporto con il colore. Talvolta l’intuizione, unita ad una visionarietà, trasforma l’esperienza tecnica in perizia nell’esito di creare opere apparentemente prive dell’intervento dell’uomo. Nella mostra dal titolo “Enzimi cromatici” le lastre, superfici d’energia cromatica, conquistano una visibilità figurativa percepibile fin nella profondità, mentre lo spazio appare sollecitato dall’arrivo fortuito ed emozionale delle immagini. Peroni con abilità modula pennellate di resina affidandole la sua creatività. La ritiene un mezzo straordinario per esprimere l’immateriale, e, simile ad un alchimista, integra con perizia componenti diversi, elementi preziosi, come la foglia d’argento, l’oro e il rame, l’alluminio e terre colorate, sorretto dall’interna convinzione che non ceda l’impegno unico tra il corpo dell’arte e la sensibilità di uno sguardo che la sostiene.
Risaltano nelle lastre forme concettuali ed altre più figurative nel fiammeggiare del rosso sicuro e forte nell’emergere su un nero sontuoso, mentre delle righe sfumano tra il grigio e il verde ed una lastra appare da mosaico di vetri cristallizzati veneziani. La trasparenza e la profondità entrano in fusione e creano l’effetto di un lento e modulato transitare della luce.
Una certa luminosità preziosa appare in alcune foto di figure femminili in pose asettiche che riporta alla bellezza del corpo nella sua pienezza plastica. Peroni ha partecipato a numerose mostre in gallerie e istituzioni italiane. Un’opera di grandi dimensioni di Luca Peroni è inserita nella mostra “Chart” ai Magazzini del Sale, a cura di Giorgio Grasso, curatore del Padiglione Armenia alla Biennale di Venezia, 57^ Esposizione Internazionale d’Arte, 2017.