NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 
Home | Rubriche | Mostre 

Ruudt Peters

Museo del Gioiello
Basilica Palladiana
Orario: da martedì a venerdì 15-19, sabato e domenica 11-19
Chiude il 22 settembre 2019

di Maria Lucia Ferraguti

facebookStampa la pagina invia la pagina

Ruudt Peters

Raccontare un gioiello” seguendo la prima retrospettiva dedicata all’opera di Ruudt Peters (1950, Paesi Bassi) avviene nella mostra intitolata “Bron” (Fonte) nello Spazio OFF all’interno della Basilica Palladiana. Alba Cappellieri, direttore del Museo del Gioiello, anticipa ed aggiunge: “Un gioiello concettuale che ha origine in ambito mitteleuropeo non prettamente italiano, espansione dell’approccio pluralistico del museo che include visioni multiple in una mostra, che si presta a sguardi plurimi sulla contemporaneità. Ma anche un ‘gioiello pensante’ che fa scaturire da riflessioni critiche e pensieri a partire dal corpo, in rapporto empatico con il visitatore, perché compito del museo è educare, non solo divertire, mettendo in evidenza il valore delle idee rispetto al valore dei materiali”.

Ruudt Peters (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica) Il racconto su un gioiello dei primissimi anni ’70, un bracciale in alluminio e gomma, conduce al valore dei materiali rispetto a quello economico e indica come l’iniziale principio dell’indossabilità per l’artista ceda nel corso del tempo all’evidenza della ricchezza delle idee. I gioielli, opere non facilmente portabili, inducono alla riflessione in quanto sono la rappresentazione di un intreccio tra antropologia, filosofia e futuro. Collane, bracciali, spille scultoree, talismani, pietre preziose polverizzate e riportate alla loro essenza originale, anelli da strofinare fino a scoprire una diversa superficie, autoritratti influenzati dall’energia vitale dell’ideogramma cinese Qi si prestano all’unità tra materiali duttili e poverissimi, alluminio, plastica, gomma, indifferentemente uniti a materiali preziosi e all’oro. I gioielli sono oggetti che superano il concetto di bellezza e di decorazione e inducono a “sguardi plurimi sulla contemporaneità in rapporto con altre discipline”. Per Peters non esiste una sola concezione della bellezza, poiché essa cambia in relazione ai contesti e ai momenti. Peters possiede un personalissimo talento che impiega e lo precisa con energia asserendo di essere un orafo. ”Tutti i miei gioielli sono interconnessi e scaturiscono da un flusso di eventi e varie fonti di ispirazione – spiega. Causa ed effetto. Azione-reazione. Cadere e rialzarsi. Incertezza. Scoperta. Curiosità. Questo insieme costituisce la mostra BRON, che non solo offre una panoramica del mio lavoro ma esplora anche le fonti di ispirazione”.

Nel percorso espositivo nell’infittirsi delle teche, alcune sono vuote e rispondono allo stile personale nei confronti dei luoghi dell’esposizione delle sue opere.

Ruudt Peters (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Appassionato di filosofia, di alchimia e di religione, di tradizioni e culture, Peters ha lo sguardo del viaggiatore di mondi diversi e lontani che conducono al gioiello, esito di una metabolizzazione, di un ragionamento dei concetti. In Olanda, il riconoscimento di Peters come caposcuola della gioielleria in ambito artistico coincide con il non essere più “un alieno” e con l’avere studenti che lo seguono nell’arte in modo simile. L’influenza del suo stile da artista si associa all’essere docente di importanti università europee. Ha frequentato la Gerrit Rietveld Academie di Amserdam, ed ha fondato la Galerie Ekster a Leeuwarden. Ha insegnato all’università d’arte e mestieri, fino al 2009 di Konstfack a Stoccolma, in numerose accademie europee. A Firenze è stato docente di Alchimia - Scuola di Gioielleria Contemporanea. Le sue opere sono entrate in numerose collezioni nei Paesi Bassi e all’estero e sono esposte regolarmente in alcune prestigiose gallerie tra cui la Galerie RA Amsterdam, la Galerie Marzee Nijmegen, la Galerie Spektrum, la Ornamentum Gallery Hudson NY e la Galerie rob Koudijs Amsterdam. È stato insignito, tra gli altri dell’Herbert Hofmann Award (2004) e del Marzee Award (2005). Nel 2000 ha ricevuto il premio François van den Bosch per la sua intera opera. I cortometraggi presenti in mostra, richiamabili attraverso codici QR, approfondiscono la conoscenza del suo lavoro.

Catalogo arnoldsche - www.museodelgioiello.it

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar