Da architetto Pierdavide Pivetti “ ridisegna”, indica il titolo della mostra, “il mondo a colori”: dipinge la natura e una città vista e mutuata attraverso il filtro di uno sguardo d’urbanista. Le città viste dall’alto suddivise in settori, tra centri storici ed estensioni periferiche sono rese nella brillantezza del colore.
Sono le città a richiamare la nota cromatica dominante che, attraverso le piante urbane, riconduce alla loro identità. Città ideali, utopiche, mentali e reali riportano alle cento città italiane di D’Annunzio ed esse, come la città piccola (Piccola città, 2013), quasi per incantesimo richiamano note distintive di cromatismo. Alcune (La città futura, 2009) hanno tracciati vigorosi, che insistono nel delimitare luoghi entro una struttura in risalto, valorizzata dal senso dell’aggregazione in un’immagine in espansione compatta. Le superfici, perfettamente bidimensionali e in relazione, accolgono segni e diversi punti di fuga in colori intensi: il rosso e il blu, il verde con l’arancio e il giallo resi più brillanti per ottener un colore più attivo nel suo allargarsi nello spazio. Anche i paesaggi conservano una struttura concentrata e le opere dedicate al ritmo delle quattro stagioni trattengono nel titolo la loro diversa luminosità nell’annunciare l’omogenea atmosfera tonale cromatica.
ll colore di Pivetti appare come un riconoscimento ad un’autentica sensibilità presente negli anni, sostenuta inizialmente nello studio di Otello De Maria, poi alimentata con la frequenza al Circolo di pittura “La Soffitta”. Il cromatismo riporta a Santomaso, al suo guardare alla pittura policroma veneziana del Cinquecento e anche al veneziano Gino Rossi, per le omogenee atmosfere tonali. Un’inclinazione plastica conduce Pivetti, per sensibilità contemporanea, al rapporto con la ceramica Raku.
Mostra a cura di Giuliano Menato. Giovedì 11 aprile alle ore 20.330 incontro con l’artista e intervento musicale di Giuseppe Dal Bianco.