La premessa posta del concentrarsi su un tema, di superare l’approccio estetico, consapevole che la comprensione dell’opera può non essere immediata, ha condotto il vicentino Francesco Pozzato (1992) ad essere selezionato da curatori internazionali nella mostra dal titolo “Coming soon”, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Quest’ottica conduce Pozzato, che vive tra Vicenza e Venezia, a porsi in dialogo con la nozione di un tempo che unisce il passato ed il presente al futuro. Lo centralizza nell’installazione a pavimento lunga 4 metri e larga 60 centimetri che presenta un gruppo di oggetti di acciaio da caccia e da alpinismo disposti con l’importanza dei corredi funebri dell’antico Egitto. Afferma Pozzato di come “1068 a. C. è una collezione di oggetti da campeggio, alpinismo, caccia, attrezzi contemporanei per il trekking o per il tempo libero” che per Pozzato “stanno a metà tra il corredo funerario e il mio bagaglio di esperienze personali”. Gli oggetti possono trasmettere delle informazioni collegabili a memorie individuali. Nella loro collocazione di tipo funerario si collegano all’anno che dà il titolo all’opera risalente alla XXI dinastia egizia: “In quel periodo cambiano alcune tradizioni, per esempio le viscere dei morti non sono più custodite nei canopi” ma mantenute nella loro sede subiscono il processo di mummificazione. “Così picchetti, ramponi, ciotole, zaino, richiami da caccia possono simboleggiare il dominio dell’uomo sulla natura”.
Coming Soon, curated by Mira Asriningtyas, Nora Heidorn and Kari Rittenbach. Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Photography: Paolo Saglia.