Gli acquerelli di Harumi Aoiaghy conducono a luoghi privi di rumori e avvolti dal silenzio trasmesso dall’iconografia della visione. Le case di borghi veneti e toscani esprimono la maturità dello stile raggiunto mentre appaiono vicini al rapporto con i nipponici Haiku, le elegiache forme letterarie di sole 17 sillabe. Le case dell’edochiana Aojaghy sono realtà oggettive contemplate, che racchiudono nell’“ineffabile poesia di un attimo” la vita e la natura: case materializzate per un vivere semplice affidate al colore, immerse nel fluire continuo dei cromatismi appaiono simili a luoghi della pittura per uno sguardo in bilico tra storia e narrazione figurativa.
Così i blu accordano pareti dall’affocato rosso, modulato per unire cespugli e spighe a cascate di fiori, che sembrano emanare un vago profumo. Balconi, pergole e muri vegetali resi quasi vicini all’astratto, dai verdi respiranti per il punteggiare di luminosità appena più accese ” fissano l’immersione nella Natura, la sua esistenza* e ne colgono lo spirito”.
La luce, la splendida luce veneta e quella toscana cedono a un trapassare di tonalità sommesse e vitali che rendono più intense le immagini. In ogni foglio entra nell’atmosfera il silenzio in equilibrio con una misteriosa eleganza. E la medesima eleganza entra in certe sculture di volti e figure femminili per far parte della stessa verità della natura. La maturità dell’esperienza artistica di Harumi Aoyaghi l’ha portata ad acquisire il diritto di esporre all’Ueno no Mori (Bosco di Ueno) - Museum of Art di Tokyo. È stata premiata dalla Presidenza del Comune di Tokyo, dal governatore di Saitama ken (regione di Saitama) e dal giornale Mainici.